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Perché un uomo deve andare dall'urologo?

2/4/2016

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Se per una donna è cosa naturale farsi seguire regolarmente dal ginecologo, sin dalla giovane età, nella nostra cultura un controllo dall'urologo è considerato ancora tabù, cosa di quale vergognarsi, per le tematiche prese in esame.
Da quando, nel nostro Paese, la leva militare obbligatoria e la sua "temuta" visita non sono più presenti, molte patologie urologiche ed andrologiche sfuggono all'attenzione del personale sanitario e molte condizioni particolari vengono considerate normali da persone che non hanno possibilità di confronto.
Per questi motivi, due sono i momenti della vita di un uomo in cui sarebbe raccomandato un consulto urologico, anche in assenza di disturbi manifesti:
- l'adolescenza, per indagare situazioni congenite come fimosi, ipospadia, alterazioni del trofismo delle gonadi, oppure per cercare condizioni acquisite, per esempio, il varicocele.
- verso i 50 anni, per inquadrare un eventuale ingrandimento della prostata (ipertrofia prostatica benigna) o per un controllo del PSA, indicatore di patologia prostatica aspecifico, che, se alterato, può portare ad ulteriori accertamenti.
In ogni modo, qualsiasi sia la causa che vi porti a consultare un urologo, questa esperienza va vissuta con serenità, senza lasciarsi influenzare da preconcetti errati, piuttosto rendendolo un momento di confronto, fonte di chiarimenti per ogni dubbio e punto di riferimento.

Autore

Dr. Gianluca Ricci
​Specialista in Urologia
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