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Cosa sono le verruche? Come si trattano?

4/18/2016

2 Commenti

 
Le verruche virali sono uno dei principali motivi di accesso agli ambulatori dermatologici: si tratta di neoformazioni che possono colpire ogni distretto cutaneo ed essere sia palpabili e rilevate sia incassate nella pelle (specialmente in sede plantare), solitamente di colore simile alla cute circostante, oppure punteggiate di nero per via di microemorragie al loro interno e con superficie irregolare e ruvida (ipercheratosi).  
Le verruche sono dovute all'infezione locale da Papillomavirus, un virus molto diffuso in qualunque ambiente frequentato dagli esseri umani, che si trasmette per contatto (diretto o indiretto) e che penetra più facilmente alla base dell’epidermide in corrispondenza di dermatiti, macerazioni o lesioni cutanee.
​ In condizioni favorevoli e in individui predisposti il virus fa moltiplicare le cellule infette fino a dare luogo alla verruca visibile. Specialmente in alcuni suoi ceppi più "aggressivi", il virus può poi diffondersi localmente e dare luogo a verruche anche multiple, distanti o ravvicinate (a mosaico).

Per trattare le verruche si possono scegliere diversi approcci, tutti aventi lo scopo di distruggere le cellule infette: la CRIOTERAPIA, tra questi, è tuttora uno dei metodi più utilizzati ed efficaci e consiste nell’applicazione, con o senza preventiva rimozione (curettage) del “callo” ipercheratosico che ricopre la verruca, di azoto liquido per alcune decine di secondi (tramite contatto con batuffolo imbevuto oppure tramite nebulizzazione spray). 
L’azoto liquido, con la sua temperatura prossima ai 200 gradi sotto lo zero, causa un temporaneo congelamento della verruca, con conseguente danno alle cellule contenenti il virus. La procedura, rapida nello svolgimento e pressoché priva di controindicazioni, non richiede anestesia locale e causa un bruciore locale e lo sbiancamento della lesione durante lo svolgimento, mentre nelle ore successive determina invece lo sviluppo di una variabile reazione infiammatoria e dolenzia (paragonabile ad una ustione superficiale) con conseguente arrossamento ed anche eventuale normale sviluppo di bolla contenente liquido di colore variabile (incolore/giallastro/rosso-violaceo).
​L’intero processo, comprese le sue conseguenze appena descritte che normalmente si risolvono completamente in pochi giorni, determinano, nel tempo, la guarigione della verruca: è normale che siano necessarie più sedute per l’eradicazione completa, specialmente in sedi specifiche come quella plantare.
La gestione, una volta a casa, degli esiti della crioterapia è piuttosto semplice e si limita all’eventuale utilizzo di antisettici locali per evitare sovrainfezioni. In caso di bolla ben evidente e tesa, è possibile, disinfettando la parte prima e dopo, svuotarla con un ago sterile, lasciando integro però il più possibile il “tetto” della bolla, che fungerà da protezione naturale.
Una volta guarita la verruca, sarà possibile un piccolo esito cicatriziale, a volte invisibile, a volte lievemente iper- o ipo-pigmentato.

Autore

Dr. Giambattista Manna
Specialista in Dermatologia e Venereologia
2 Commenti
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